Nel 1145 il cittadino milanese Gotifredo da Bussero fece realizzare l’ospedale di Santo Stefano (sostituito poi dalla Ca’ Granda) e, poco distante, un cimitero per riunirvi le ossa riesumate. Cento anni dopo lo spazio del cimitero diventò insufficiente per raccogliervi tutte le ossa e venne costruito un altro spazio per finirle, annesso alla chiesa durante i rifacimenti della prima metà del 1500. Oggi, questa stanza è ancora visitabile e conserva tutto il suo fascino lugubre: si entra da uno stretto corridoio che termina con l’ossario, le cui pareti sono completamente ricoperte da ossa e teschi come fossero ornamenti. Quando vi saranno passati i brividi, date un’occhiata al soffitto affrescato negli anni 1693-94 da Sebastiano Ricci con lo splendido trompe d’oeil Il Trionfo delle anime. Per chiudere, una curiosità: nel 1783 il re portoghese Giovanni V fu talmente colpito dalla cappella-ossario che ne fece realizzare una copia uguale a Evora, vicino a Lisbona.
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