Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è diventato un elemento fondamentale nel settore degli affitti brevi, specialmente in città come Roma e Milano, dove la domanda di soluzioni temporanee è in continua crescita. Questo codice, introdotto per garantire maggiore trasparenza e regolamentazione, permette di identificare in modo univoco le proprietà messe a disposizione per locazioni a breve termine. La sua adozione non solo protegge i proprietari e gli ospiti, ma è anche un obbligo legale per chi desidera affittare i propri immobili. In questo articolo approfondiremo il ruolo del CIN, la sua rilevanza nel mondo degli affitti brevi e il processo per ottenerlo.
Cos’è il Codice Identificativo Nazionale (CIN) per gli affitti brevi?
Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è un codice univoco alfanumerico assegnato a ciascuna proprietà messa a disposizione per affitti di breve durata inferiori a 30 notti. Questo codice funge da identificatore ufficiale e permette alle autorità locali di monitorare e regolamentare le locazioni brevi, garantendo che siano conformi alle leggi e alle normative vigenti.
Il CIN è particolarmente rilevante nel contesto degli affitti brevi, poiché agevola il rispetto degli standard di sicurezza, assicura che i proprietari adempiano ai loro obblighi fiscali.
Per approfondire gli aspetti burocratici e fiscali degli affitti brevi, puoi leggere il nostro articolo completo qui.
A cosa serve il Codice Identificativo Nazionale CIN?
Questo strumento è essenziale per combattere l’abusivismo e per garantire che i proprietari dichiarino correttamente i guadagni derivanti dagli affitti, rispettando così le regole fiscali.
Gioca un ruolo cruciale nella tutela dei consumatori, offrendo un mezzo per verificare la legittimità della struttura in cui intendono soggiornare. Grazie a questo codice, gli ospiti possono essere certi che la proprietà rispetti gli standard legali e di sicurezza. Non solo agevola il controllo delle attività di locazione, ma contribuisce anche a creare un mercato degli affitti brevi più sicuro, trasparente e affidabile per tutte le parti coinvolte.
Chi ha l’obbligo del CIN?
Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è un requisito obbligatorio per chi gestisce affitti brevi. L’obbligo di ottenerlo si applica a diverse categorie di soggetti:
- Proprietari di immobili: chi affitta la propria casa o appartamento per brevi periodi deve ottenere il CIN. Questo vale per affitti turistici, case vacanze o stanze all’interno di un’abitazione privata. Necessario per registrare la proprietà e rispettare le normative locali.
- Gestori di affitti brevi: le agenzie immobiliari e le società di gestione che affittano immobili per conto di terzi sono tenute a ottenerlo.
- Locatori professionisti: se gestisci più immobili o operi su larga scala nel settore degli affitti brevi, devi registrare il CIN del tuo immobile. La grande novità è che il codice non è intestato al gestore, ma viene assegnato a ciascun immobile. Questo significa che ogni unità destinata a locazioni brevi deve avere un proprio CIN, garantendo che la gestione di ogni proprietà sia conforme alle leggi fiscali e normative locali.
Come richiedere il Codice Identificativo Nazionale (CIN) per affitti brevi?
Per richiedere il CIN per gli affitti brevi è possibile seguire una procedura online attraverso il portale del Ministero del Turismo. Ecco i passaggi principali per richiederlo:
- Accesso al portale BDSR: la richiesta avviene tramite la Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche (BDSR). È necessario accedere al portale ufficiale predisposto dal Ministero del Turismo utilizzando le credenziali digitali, come lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o la Carta d’Identità Elettronica (CIE).
- Compilazione del modulo online: una volta effettuato l’accesso, dovrai compilare il modulo elettronico fornendo le informazioni richieste.
- Invio della documentazione: durante la compilazione, sarà necessario fornire un’autocertificazione che attesti la corretta installazione dei rilevatori e degli estintori.
- Emissione del CIN: dopo la verifica dei dati e dei documenti, il Ministero del Turismo rilascerà il CIN in modo automatico. Il codice dovrà essere visibile all’esterno dello stabile e riportato in ogni annuncio online o su piattaforme di prenotazione.
Da quando diventa obbligatorio il codice CIN?
Il CIN per le strutture destinate agli affitti brevi è entrata ufficialmente in vigore a partire dal 3 settembre 2024. A partire da questa data, tutte le unità immobiliari ad uso turistico saranno obbligate ad avere un CIN per operare legalmente.
Le strutture avranno a disposizione fino al 2 gennaio 2025 per completare la richiesta del CIN e regolarizzare la loro posizione. Questo periodo di transizione è pensato per consentire ai proprietari e ai gestori di strutture di mettersi in regola senza incorrere in sanzioni.
Durante questo periodo, il codice dovrà essere visibilmente esposto sia all’esterno delle strutture, sia in tutti gli annunci pubblicati online, in conformità con le nuove regole del Ministero del Turismo
In caso di mancata registrazione o mancata esposizione del CIN, le strutture rischiano sanzioni amministrative, che potrebbero includere multe salate o, nei casi più gravi, la sospensione dell’attività.
Dove bisogna esporre il CIN?
Una volta ottenuto, il Codice Identificativo Nazionale deve essere visibilmente esposto in diversi luoghi per garantire la conformità alle normative sugli affitti brevi. Ecco dove è importante che venga riportato:
- All’esterno della struttura: deve essere esposto all’esterno della proprietà, in un punto visibile a chiunque entri o passi davanti all’edificio. Questo è un obbligo imposto dalle normative per permettere un facile controllo da parte delle autorità locali.
- Annunci online e portali di prenotazione: è essenziale includere il CIN in tutti gli annunci relativi alla tua proprietà. Questo vale per piattaforme di affitti brevi come Airbnb, Booking, e altri siti simili. Ogni annuncio che pubblicizzi la tua struttura deve mostrare chiaramente il codice.
- Siti web personali e canali pubblicitari: se promuovi la tua proprietà attraverso un sito web personale o tramite altri canali pubblicitari, il CIN deve essere inserito anche in queste comunicazioni.
L’inserimento corretto del CIN non solo assicura la conformità legale, ma contribuisce a una maggiore trasparenza e professionalità nel settore.
Quali sono le sanzioni per chi non utilizza il CIN negli affitti brevi?
Il mancato rispetto dell’obbligo di esporlo e utilizzarlo negli annunci di affitto breve può comportare sanzioni amministrative molto severe. Le conseguenze variano in base alle normative locali, ma le sanzioni possono raggiungere importi significativi.
- Rimozione degli annunci: Le piattaforme online come Airbnb, Booking e altri portali di affitto breve richiedono che venga esposto negli annunci. Il mancato rispetto di questa norma può portare alla rimozione temporanea o definitiva dell’annuncio dalla piattaforma
- Sanzioni: Chiunque gestisca una struttura turistico-ricettiva senza il CIN, o affitti unità immobiliari per finalità turistiche o locazioni brevi prive di CIN, è soggetto a una sanzione amministrativa che varia da 800 a 8.000 euro. Inoltre, se il CIN non viene esposto visibilmente all’esterno della struttura, si rischia una multa aggiuntiva che va da 500 a 5.000 euro, a seconda delle dimensioni dell’immobile o della struttura, per ciascuna violazione accertata.
Queste misure sono state introdotte per contrastare l’abusivismo nel settore degli affitti brevi.
Che differenza c’è tra il Codice Identificativo Nazionale (CIN) e il Codice Identificativo Regionale (CIR)?
Nel settore degli affitti brevi, sia il Codice Identificativo Nazionale (CIN) che il Codice Identificativo Regionale (CIR) hanno lo scopo di regolamentare e monitorare le locazioni turistiche, ma ci sono importanti differenze tra i due che è essenziale conoscere per chi gestisce immobili destinati a locazioni brevi.
CIN: Codice Identificativo Nazionale
Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è stato introdotto per uniformare la gestione degli affitti brevi a livello nazionale in Italia. Questo codice ha il compito di identificare in maniera univoca tutte le proprietà destinate a locazioni turistiche, indipendentemente dalla regione in cui si trovano. Il CIN permette alle autorità di:
- Monitorare l’attività di locazione turistica su tutto il territorio nazionale.
- Garantire che le strutture rispettino le normative fiscali e di sicurezza.
- Creare una banca dati nazionale per raccogliere informazioni su tutte le strutture turistiche registrate.
L’obiettivo principale del CIN è quindi migliorare la trasparenza e combattere l’evasione fiscale nel settore degli affitti brevi.
CIR: Codice Identificativo Regionale
Il Codice Identificativo Regionale (CIR), invece, è stato implementato da alcune regioni italiane per regolamentare gli affitti brevi a livello locale. Ogni regione ha il potere di decidere se richiedere il CIR e quali requisiti devono essere soddisfatti per ottenerlo.
Il CIR, quindi, funziona a livello regionale, consentendo a ciascuna regione di adattare le normative in base alle proprie esigenze specifiche.
Per saperne di più sul CIR e le sue applicazioni regionali, puoi leggere il nostro articolo dedicato qui.
È importante sottolineare che l’introduzione del CIN non annulla il Codice Identificativo Regionale (CIR). In quelle regioni che hanno già implementato il CIR, come la Lombardia e il Lazio, i due codici coesistono. Il CIN rappresenta un sistema di identificazione nazionale, mentre il CIR rimane attivo a livello regionale, e le strutture devono continuare a rispettare entrambe le normative dove applicabili.
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