Affitto breve vs affitto classico: quale conviene?

Molti di voi, che decidono di affittare la propria casa, si porranno delle domande su quale tipologia di affitto scegliere: affitto breve vs affitto classico: quale conviene?

Di seguito, spiegheremo la differenza che c’è tra l’affitto breve, accostato a varie piattaforme come Airbnb e l’affitto classico, cioè l’affitto tradizionale di cui tanti di noi hanno sentito parlare. 

Prima di iniziare il confronto, dobbiamo mettere in chiaro bene il concetto di affitto breve: cos’è? L’affitto breve è un affitto, non tradizionale, legato ad un contratto temporaneo e non 4+4, più precisamente “un contratto di locazione di durata non superiore a 30 giorni, di immobili ad uso abitativo, che viene stipulato da persone fisiche”. Per maggiori informazioni, non perderti il nostro articolo, in cui piega dettagliatamente come funziona l’affitto breve, leggi qui.

I vantaggi dell’affitto breve

L’affitto breve presenta dei vantaggi, che possono però variare in base alla tipologia di appartamento. Lato ospite, l’affitto breve è adatto per chi desidera un appartamento per brevi giorni, durante le vacanze oppure durante un trasferimento per motivi di lavoro. Per il proprietario che intenda affittare la propria casa per brevi periodi, si presenta invece come una soluzione ideale per guadagnare con il proprio immobile senza incorrere nei rischi dell’affitto tradizionale e senza vincolarsi per un lungo periodo, ma vediamo insieme tutti i vantaggi dell’affitto breve. 

  1. Torni in possesso del tuo appartamento quando desideri. Con l’affitto breve puoi ritornare in possesso dell’immobile quando vuoi, con una maggiore flessibilità rispetto ad un affitto di più anni. Sei tu a decidere in quali giorni affittare, il soggiorno minimo e massimo dei tuoi ospiti, oltre a decidere quando riprenderti la tua casa. Con l’affitto tradizionale, invece, questo non è completamente possibile perché puoi ritornare in possesso dell’immobile soltanto in prossimità delle scadenze contrattuali e soltanto per dei motivi ben precisi che devono essere dichiarati dalla legge. Infine, la durata del contratto dell’affitto breve, con l’utilizzo di contratti transitori, può estendersi fino ad un massimo di un anno per essere eventualmente rinnovato;
  2. Puoi guadagnare di più con l’affitto breve, circa il 20% – 30% in più dell’affitto tradizionale. Consideriamo un monolocale a Milano, l’affitto varia ovviamente a seconda della zona, per esempio in centro dagli 500 € ai 1000 €. Con l’affitto breve lo stesso appartamento può costare dai 1300€ ai 2500€. Il prezzo può variare in base alla stagionalità (un esempio è il Salone del Mobile di aprile) in base ai posti letto disponibili, alle dotazioni presenti e alla vicinanza al centro storico della città. Più ci si avvicina al centro più il proprio appartamento si presta con facilità ad un affitto di tipo turistico, su cui scegliere una strategia di affitto di breve o brevissimo periodo (una o due notti come soggiorno minimo richiesto ai tuoi ospiti). 
  3. Con l’affitto breve eviti il rischio di morosità. Il cliente, il più delle volte, pagherà prima di usufruire del tuo appartamento: sono infatti presenti molti canali di prenotazione online (es. Airbnb, Booking.com, Homeaway ecc.) dove il pagamento può avvenire completamente tramite il portale al momento della prenotazione. In questo modo non ci sarà rischio di morosità e gli eventuali danni all’appartamento potranno essere coperti dal deposito cauzionale richiesto al cliente.  
  4. Tanti portali per l’affitto breve. Per affittare a breve periodo il tuo appartamento dovrai pubblicare il tuo appartamento in uno dei tanti portali a disposizione. Il più famoso è sicuramente Airbnb, ma non è l’unico: Booking, Homeaway, Homelidays, Wimdu e tanti altri. Per pubblicare un annuncio su Airbnb, dai leggi la nostra guida, spiegheremo come si pubblica un annuncio e come diventare un host. Su Airbnb, infatti, gli utenti sono certificati tramite le varie recensioni ed è possibile evitare spiacevoli situazioni che potrebbero metterti a disagio;
  5. Puoi affittare l’appartamento nell’attesa della vendita. L’affitto breve si infatti presta come un’ottima soluzione per chi ha intenzione di vendere la casa. Le tempistiche per vendere un immobile, infatti, possono prolungarsi per diversi mesi con la conseguenza che il proprio appartamento rimarrà sfitto fino al momento del rogito. In questo periodo si può quindi affittare a breve termine l’appartamento e ricavare un maggiore guadagno in tutta semplicità: se sei fortunato l’ospite potrà inoltre decidere di comprare la casa!
  6. L’affitto breve si presenta quindi come un’ottima occasione per mettere a reddito il proprio appartamento, ma ti richiederà del tempo per gestire il tutto (pubblicità, accoglienza, pulizie, manutenzione, pratiche amministrative ecc.). Se non riesci e non hai completamente tempo, puoi cedere la gestione del tuo appartamento a dei professionisti del settore, che con sicurezza e professionalità si occuperanno di tutto ciò che riguarda l’affitto breve: della pubblicazione del tuo annuncio sui vari portali, alla pulizia dell’appartamento, al servizio di accoglienza, alla gestione dei check-in e dei check-out, fino alla manutenzione ordinaria e a molto altro. Potrai guadagnare comodamente da casa tua, senza occupati delle pratiche che ti legano al cliente. Per maggiori informazioni contatta il nostro servizio e affitta anche tu il tuo appartamento a breve periodo.

L’affitto tradizionale: i vantaggi
Il contratto di affitto 4+4, o semplicemente l’affitto classico o tradizionale, è un contratto di locazione ad uso abitativo a canone libero. L’immobile viene affittato tramite un accordo che viene stabilito tra proprietario e l’inquilino che intende abitarci. L’accordo avviene tramite pagamento di un canone mensile e definito libero perché si basa dall’incontro di domanda e offerta. L’affitto tradizionale o classico presenta diversi vantaggi che il proprietario può decidere di usufruire:

  1. Quello che ovviamente non puoi avere con l’affitto breve è la certezza che il tuo appartamento sia occupato per l’intero anno. 
  2. In molti comuni italiani, con l’affitto classico, puoi usufruire di un’agevolazione Imu attraverso un contratto abitativo residenziale. Se l’inquilino utilizza l’appartamento come residente, potrai avrei un risparmio di circa del 25%;
  3. Le spese non sono incluse nell’affitto lungo, sono completamente a carico dell’inquilino. Per esempio le spese condominiali o le spese sui rifiuti. Anche le spese come l’acqua o il gas o il canone Rai devono essere pagate dall’inquilino;
  4. Infine, per il proprietario, attraverso un contratto a lungo termine a canone concordato, è possibile garantire un rendimento e ridurre nettamente il prelievo fiscale sul reddito con l’applicazione della cedolare secca al 10% anziché del 21% degli affitti brevi.

Come avrai notato, sia per gli affitti brevi che per gli affitti tradizionali ci sono vantaggi ma anche svantaggi. Quindi, in genere, non c’è un affitto che conviene di più dell’altro, questo dipende dalle tue esigenze e dalla tipologia di immobile che possiede: è chiaro che se hai un appartamento in un paesino non turistico avrai meno facilità di affittare a brevi periodi e con questo tipo di affitto potresti non guadagnare come un affitto tradizionale, in cui avrai l’appartamento occupato per un periodo più lungo. Spetta a te valutare l’opportunità offerte dall’affitto breve o dall’affitto tradizionale.

Quale affitto preferisci?

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