Tasse sull’affitto: guida completa alle imposte da pagare

Tasse sull'affitto. In foto sono raffigurate delle monete con sopra la scritta tax

Sono ormai tante le persone che decidono di mettere in affitto il proprio appartamento nell’ottica di ottenere qualche guadagno extra. Ma c’è sempre qualcosa che le spaventa. Cosa? Sicuramente le tasse sull’affitto. In questo articolo spiegheremo quali sono le principali.

Quanto si paga di tasse su un affitto?

Se sei il proprietario di un appartamento da mettere in affitto, devi iniziare a conoscere le tasse sull’affitto che ti ritroverai a dover pagare. Rispettate determinate condizioni, esistono un paio di opzioni tra i regimi fiscali esistenti a cui puoi scegliere di aderire. Le due macro alternative sono: aliquota tradizionale e cedolare secca. Vediamo ora la differenza. 

Tasse contratto di affitto: le imposte da considerare

Va innanzitutto una doverosa premessa quando si parla di tasse sull’affitto. Bisogna cioè distinguere gli affitti tradizionali da quelli turistici. Questo perché? Perché la prima grande tassa che va necessariamente pagata per l’immobile che si affitta è l’IMU: Imposta Municipale Propria. Questa va sempre pagata nel caso di affitti tradizionali perché il proprietario non può decidere di lasciare la propria residenza nella casa da affittare, che risulterà quindi la sua seconda abitazione. Diverso nel caso di affitti brevi, dove il proprietario ci può registrare la propria residenza senza pagare l’imposta per la seconda casa. A questo punto, un altro distinguo è doveroso: quello relativo ai soggetti coinvolti nel contratto di affitto. Nel caso in cui entrambe le parti siano persone fisiche, si apre per il locatore la possibilità di aderire al regime di cedolare secca. Tra poco capiamo di cosa si tratta. Nel caso in cui non sia possibile aderirvi e/o non si voglia, queste sono le altre tasse sull’affitto da pagare: aliquota IRPEF, Imposta di Registro e Imposta di Bollo. Più avanti vedremo gli scaglioni IRPEF, per il momento capiamo a cosa si riferiscono le altre due tasse sull’affitto. L’imposta di registro è la tassa sulla registrazione del contratto di locazione ed è ripartita al 50% tra conduttore (l’affittuario) e locatore. L’Imposta di Bollo sostituisce invece la tradizionale marca da bollo che si paga sugli atti privati e ha un valore fisso per questo genere di contratti.  

Tasse sull'affitto - calendario con chiavi e penna
Foto da Canva

Cedolare secca: l’opzione per semplificare il pagamento delle tasse

La cosiddetta cedolare secca è un regime di tassazione fissa, una sorta di flat tax che corrisponde al 21% del costo del pernottamento. Se il locatore decide di aderirvi, non risulta più necessario pagare l’imposta di registro per i contraenti, aspetto vantaggioso anche per il conduttore. Ma quindi perché non tutti vi aderiscono? Innanzitutto perché, come già detto, è necessario che entrambe le parti siano persone fisiche. Quindi, se anche solo uno dei due soggetti è una persona giuridica e non fisica (ad esempio un’azienda), non sarà possibile godere di questa agevolazione. Inoltre, diventa sconveniente nel caso di affitti tradizionali (4+4 anni) perché obbliga il proprietario di casa a tenere fisso il canone di locazione annuo. In caso contrario, invece, questo potrebbe essere aumentato dello 0,75% ogni anno rispetto al tasso di inflazione annuo. Per saperne di più vi consigliamo di leggere il nostro articolo Contratto di Locazione a Cedolare Secca: cosa sapere.

Calcolo delle tasse sull’affitto: linee guida e percentuali

Avendo sviscerato il mondo delle tasse sull’affitto, vediamo ora qualche numero. Abbiamo già detto che la cedolare secca è una flat tax fissata al 21%. L’aliquota IRPEF personale, invece, varia a seconda del proprio patrimonio e dei seguenti scaglioni:

  • 23% per redditi fino a 15.000 € (IRPEF calcolata sull’intero importo);
  • 25% per redditi compresi tra 15.001 € e 28.000 € (3.450 € + il 25% della parte eccedente i 15.000 €);
  • 35% per redditi compresi tra 28.001 € e 50.000 €(6.700 € + il 35% della parte eccedente i 28.000 €).

Per avere maggiori informazioni ti consigliamo di visitare il sito dell’Agenzia delle Entrate.

L’Imposta di Registro è pari al 2% del canone annuo (da non pagare nel caso di adesione al regime di cedolare secca) e l’Imposta di Bollo è di 16€. 

Speriamo a questo punto di aver fatto quanta più chiarezza possibile sul tema delle tasse sull’affitto, breve o tradizionale che sia, in modo che se anche tu stai valutando la possibilità di intraprendere questo business hai qualche informazione utile in più. Essendovi legato però un ampio e più complesso universo burocratico, il nostro consiglio è sempre quello di affidarsi a professionisti del settore come The Best Rent, dove un intero team di esperti potrà esserti di supporto

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